Breve estratto della presentazione di Christian Zoldan con la Dr.ssa Laura Maset:
Le abilità visuo-spaziali sono processi cognitivi non verbali che permettono agli individui di interagire con l’ambiente esterno.
Affinché l’organismo possa interagire con successo con gli oggetti nell’ambiente che non sono a diretto contatto con il suo corpo è necessario che l’informazione venga codificata dalla retina e il cervello costruisca una rappresentazione dello spazio visivo (Goldberge e Colby 1989)
La vista non è solo quantitativa ma è un processo che incide continuamente sull’evoluzione percettiva, motoria e neuropsichica.
Praticamente il processo vista-cervello ha un ruolo strutturale nei processi di organizzazione celebrale.
I movimenti oculari di esplorazione dello spazio o di oggetti suppongono un controllo volontario dei muscoli oculari, ma ricordiamo che la disprassia è proprio la difficoltà nel compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro.
Se il controllo dei muscoli oculari è difficoltoso o manca di coordinazione (di un occhio o tra gli occhi) siamo in presenza di movimenti di sguardo caotici non armonici con perdita di riferimenti spaziali e di concentrazione.